WPD Intervista

15.01.2013 10:05

Con Emanuele Governari, portiere e capitano del Lavagna ’90, parliamo della neopromossa squadra di Antonucci e delle problematiche dell’A2.

La vostra squadra è destinata a lottare per la salvezza oppure può aspirare a qualcosa di più?

Indubbiamente la permanenza in A2 è il nostro principale obiettivo, anche perché molti giocatori sono all’esordio nella massima serie: anche questo aspetto è da mettere sul piano della bilancia. Tuttavia il nostro girone si presenta quanto mai equilibrato, tutte possono perdere con tutte e credo che saranno moltissime le partite che termineranno con uno scarto ridottissimo. Perciò non è da escludere che la nostra squadra possa togliersi anche qualche piccola soddisfazione. Ma è chiaro che tutto deve filare per il verso giusto, a cominciare dagli infortuni.

La favorita per la vittoria del girone Nord?

Il Como, anche perché è guidato da un signor allenatore, Stefano Piccardo. Segue a ruota la Pallanuoto Trieste.

Proprio Piccardo sostiene che i giovani di A2 non sono molto preparati e ne attribuisce le responsabilità ai settori giovanili…

Ha ragione. Ci sono società che purtroppo continuano ad affidare le giovanili a tecnici poco esperti. Dovrebbe accadere esattamente il contrario, data la fondamentale importanza del settore.

Ivaldi propone un solo girone per l’A2: un campionato con meno squadre alzerebbe il livello tecnico e consentirebbe ai giovani di crescere meglio…

Analisi ineccepibile la sua, ma con i tempi che corrono – vedi crisi economica – un girone unico è assolutamente improponibile: le spese per le trasferte lieviterebbero notevolmente. Tra l’altro questa prospettiva  indurrebbe la quasi totalità delle squadre di serie B a rinunciare in partenza al tentativo di conquistare la promozione.

Molti sostengono che è più giusto assegnare la promozione diretta alle vincitrici dei due gironi…

Sono della stessa opinione, ma i playoff non vanno aboliti. Ci vorrebbe, perciò, una terza promozione da poter mettere in palio.

Mario Corcione